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Immagine del redattoreD’Inchiostro Rosa

✨𝚁𝚎𝚌𝚎𝚗𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎✨


“Leggi mai un libro partendo dal finale?”


Tra tutte le frasi che mi hanno colpita in questo libro narrato in prima persona presente con doppio punto di vista quasi sempre alternato perché ho scelto proprio questo passo?


Eh Bella domanda! Forse perché si lega in maniera affascinante alla dedica iniziale dell’autrice oppure perché… in realtà è ciò che provo sempre a fare.


La vita è troppo, esageratamente imprevedibile per una che come me ha bisogno di tenere tutto sempre sotto controllo a partire dalle emozioni intense ma pur sempre controllate.


Così quando mi perdo in esistenze non mie ma che in parte posso assaporare, copro una delle regole basi del lettore: mai leggere l’epilogo prima del prologo.


Mi sento proprio come il nostro personaggio principale maschile: “Indisciplinato. Incontrollabile. Indomito”.


Sempre lo stesso errore che mi mette tranquillità in un certo senso ma al tempo stesso mi fa entrare nel panico durante quella lettura dove la crudele eleganza umana si fonde con la purezza dell’essere più distruttivo e ombroso.


È una fusione di incoerenze reali e immaginarie narrate con eleganza di dettagli ed emozioni che risaltano in quelle anime presentate con attenzione dall’inizio alla fine.


Tutti i nostri amici viaggiano su di un filo comune anche se non sanno di essere legati, anche se non credono possibile provare amore, scardinare la serratura di un cuore che batte senza saperne il motivo.


Un cuore che ha deciso di oscurarsi e trincerarsi nell’oscurità piuttosto che soffrire, sanguinare ancora e ancora una volta.


È un cuore troppo legato alla vista piena di ricordi disgustosi e dolorosi, al bisogno di nuove strade, percorsi fatti di “speranza” tanto di nome quanto di fatto.


Allora ecco che con questi dati tutto prende un senso: lei, giovane umana dalla corazza trasparente diviene arma in tutti i sensi per lui, demone in grado e bisognoso di essere l’armatura di lei.


I nostri amici principali e secondari (fondamentali nelle vicende della storia) sono guerrieri e vittime di un gioco più grande di loro che vede la smania di potere al centro di un vortice che poco per volta, da due traiettorie distinte, tende a seguire un solo flusso, una sola e armoniosa direzione raccogliendo il frutto del vero amore, del possesso naturale, del bisogno necessario, dell’amicizia sincera e della riconoscenza a vita.


Un tornado che passa dall’impetuosa furia al passo di danza come il vento tra le nuvole… aggressivo eppure impercettibile.


La struttura dai capitoli brevi, anticipati dal prologo e con conclusione di un epilogo interno e non alla storia, si sposano con salti temporale ben evidenziati e poco presenti nel flusso della narrazione prettamente concentrata su eventi presenti ma con la giusta cura dei ricordi dove necessario e una presentazione iniziale d’effetto data dai pensieri delle voci narranti presenti in quella copertina fatta di passione, anime intrecciate e colori bollenti illuminati da un raggio di sole: titolo e firma di una storia tutta da continuare.


“Potresti essere il mio errore più grande, Andras!” Mi confida. Nonostante il tono serio, nonostante l’importanza delle sue parole, non la vedo spaventata.

“Sei disposta a correre il rischio?”



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