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  • Immagine del redattoreD’Inchiostro Rosa

♡︎𝙶𝚒𝚘𝚌𝚘-𝙸𝚗𝚝𝚎𝚛𝚟𝚒𝚜𝚝𝚊 con Autore♡︎

Buongiorno lettoriiii ❤️ eccoci con una super gioco-intervista in compagnia di Jessica Gobetti e del suo romanzo “Attorno al cuore hai il muro di Berlino”. ~ Anche se con una nota soft che ci vuole spettatori e protagonisti degli eventi, il tuo romanzo affronta tematiche forti che desiderano suscitare un momento di riflessione. ❥ Sì. Diciamo che la storia d'amore è un pretesto per raccontare qualcosa di più, per parlare di un tema che mi sta molto a cuore: il bullismo. Purtroppo questo è un tema sempre attuale: lo era quando ero ragazzina e lo è ora. Ci sono ragazzi che, non appena individuano una debolezza negli altri, si fanno forti di essa e ne approfittano per affermare un primato che altrimenti non riuscirebbero mai a stabilire con le loro forze. I bulli sono dei deboli, in realtà, dei vigliacchi che sono capaci di essere leoni solo con gli agnelli. Passano il loro tempo a cercare una vittima al fine di poter fingere di essere migliori, ben sapendo di essere solo dei deboli. Si attaccano all'aspetto fisico degli altri, come nel caso di Sara, o alla diversità di una famiglia, come nel caso di Marco, per schiacciarli e fingersi popolari. So che quando ci sei dentro, quando sei la vittima, è dura, e lo so perché ne sono stata oggetto anche io. Sì arriva addirittura a diventare persone peggiori, proprio come la nostra protagonista, perché ci si costruisce una corazza per proteggersi, senza rendersi conto che quella stessa corazza ci ingabbia e ci impedisce di crescere. Sara, ad esempio, si lascia influenzare da quegli stessi pregiudizi contro i quali vorrebbe battersi, ma non lo fa con cattiveria e nemmeno consapevolmente. Semplicemente ha sviluppato una tale paura degli altri, paura di permettere che la feriscano, che non è più capace di vedere la realtà se non attraverso le lenti che la proteggono. Purtroppo succede spesso che chi subisce un torto finisca per perpetrare, senza volerlo, qualche comportamento simile verso gli altri, così sembra quasi passare dalla parte del carnefice, sembra lui, o lei, l'antipatico, l'acido, ma penso che prima di giudicare, dovremmo conoscere la persona e capire perché si comporta in quel modo. Ed è proprio ciò che fa Filippo: lui intuisce che c'è di più in Sara rispetto alla ragazza acida che gli aveva dipinto il fratello di lei, e fa di tutto per scoprirlo, per aiutarla a venire a patti con il suo passato e superarlo. Vorrei dire ancora una cosa a chi è stato o è vittima di bullismo: voi siete persone meravigliose e dovete fregarvene di chi vi deride. Un giorno scoprirete la vostra forza, e allora non ce ne sarà più per nessuno: troverete la vostra strada e sarete felici, mentre chi vi fa del male ora o ve ne ha fatto, se non imparerà a crescere e a ovviare ai suoi errori, rimarrà lì dov'è, e voi lo saluterete dall'alto. Lo dico perché a me è successo ed ora sono una donna realizzata e ho trovato la mia forza proprio in quello che ho sofferto e con questo ho imparato ad aiutare anche gli altri. ~Vivere l’adolescenza non è mai semplice e spesso si cercano vie secondarie per percorrere il cammino obbligatorio. Una di queste potrebbe essere la nuova maschera da indossare nel “nuovo inizio”. ❥ Hai detto bene: a volte, in adolescenza, passiamo da una maschera all'altra nel disperato tentativo di essere accettati. In quell'età la cosa più importante sembra, per alcuni, essere uguali agli altri, uniformarsi. La diversità spaventa, perché serve tanta forza per affermarla e perseguirla. A volte è più semplice essere come la massa e, anzi, sembra l'unico modo per essere felici. Anche la nostra protagonista più volte afferma di voler solo essere come tutte le altre ragazze di diciassette anni: vuole vincere la sua paura del contatto, la sua dolce inesperienza, per poter vivere come le altre, ma ognuno ha i suoi tempi e deve rispettarli o non farà altro che farsi del male a propria volta e, talvolta, perdere la strada maestra. È molto importante trovare un tessuto sociale e familiare che sappia valorizzare le diversità e non omologarle, così che i ragazzi possano sentirsi liberi di essere se stessi e non sentano la necessità di indossare alcuna maschera. ~ Pensandoci bene… anche le persone che ci circondano sono fondamentali e stimolo di crescita come un certo ragazzone dall’aria furbetta. ❥ Come dicevo prima, il tessuto sociale e familiare è fondamentale. È vero che ognuno di noi deve trovare al proprio interno la sua forza, ma da adolescenti è difficile, e avere qualcuno che creda in noi, che ci veda per quello che siamo, e che, anzi, ci sproni a rimanere fedeli a noi stessi, è fondamentale. Visto che hai citato Filippo, lui è proprio l'esempio calzante di quanto dicevo: lui ha capito che in Sara c'è di più, che lei non è solo la ragazza acida dipinta da Gabriele, o quella che si veste carina e cerca l'accettazione delle sue amiche. Filippo è un ragazzo empatico, forse per quello che gli è accaduto, o forse per le sue esperienze di volontariato, ed è grazie a questa sua sensibilità che riesce non solo ad andare oltre l'atteggiamento schivo di Sara, ma anche a spingerla a credere in se stessa e a capire che anche lei merita l'amore, nonostante i bulli nel suo passato le abbiano fatto credere il contrario. Certo, anche Filippo a volte, come molti in adolescenza, indossa maschere, come quella del "superfigo", come dice lui stesso alla fine, e anche lui cerca l'approvazione degli altri, ma sono proprio le nostre imperfezioni e paure che ci permettono di vedere quelle degli altri, di comprenderle e di fare un pezzo di strada insieme, o magari tutta la vita, crescendo e fortificandoci. ~Ma parliamo anche di qualcosa che si comprende con più attenzione (o forse no) crescendo: l’amicizia vera e di circostanza. ❥ Quanto hai ragione! Spesso ci si circonda di mille persone e le si chiama tutte "amico/a", ma quelli veri sono pochi e sono quelli che riescono davvero a conoscerci e capirci, anche senza tante parole, che sanno leggere i nostri gesti e stanare le maschere che a volte nemmeno ci accorgiamo di indossare. I veri amici sono sinceri, ma mai brutali, perché conoscono la chiave per interpretarci e ci consegnano la chiave per fare lo stesso con loro. L'amicizia non è un contratto di interesse, ma è reciprocità, amore gratuito e, magari, può anche non durare tutta la vita, ma quel pezzo di strada insieme lo si ricorda per sempre. Le amiche di Sara sono questo tipo di amiche, in particolare Giada. Devo dire che per lei mi sono ispirata alla mia migliore amica del liceo: ormai ci sentiamo poco, ma il modo in cui mi sono sentita per la prima volta davvero accolta me lo porterò nel cuore per sempre e sono certa che anche per Sara e Giada sarà lo stesso. Ovviamente è tutt'altra cosa per quelli che ci sono amici solo per ottenere qualcosa in cambio, direttamente o indirettamente, e tu sai a chi mi riferisco nella mia storia... E spero che in molti lo scopriranno leggendola!

~ Siamo arrivati alla fine del nostro percorso ma siamo già pronti per il nuovo viaggio. A quando??? 😋 ❥ Ho un secondo romanzo già pronto (lo avevo pubblicato su Wattpad come anche questo), ma, come ho fatto con "Attorno al cuore hai il muro di Berlino" prima di pubblicarlo, devo fare un pesante lavoro di editing e di riscrittura di alcune parti. Questa volta vorrei tentare la strada del cartaceo, visto che "Attorno al cuore hai il muro di Berlino" è uscito per una casa editrice solo digitale. Il cartaceo richiede una cura ancora maggiore, quindi spero di riuscire a raggiungere il mio scopo per l'estate prossima o il prossimo autunno, ma vedremo. Seguitemi, se vi è piaciuta questa mia prima opera, così potrò tevervi aggiornati. Lasciami, infine, dirti ancora una volta grazie per aver dato una possibilità al mio romanzo, per la recensione fatta col cuore che mi hai dedicato e per questa opportunità di farmi conoscere e acquisire, magari, qualche nuovo lettore.

Rr: ( 🥺 un super onore e piacere)




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