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Immagine del redattoreD’Inchiostro Rosa

📚𝑅𝑒𝑐𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒📚

“Mi piacerebbe avere il coraggio di farlo, quel passo che potrebbe avvicinarmi definitivamente a lei, quel passo in grado di accorciare le distanze e capace di farmi vivere un’esperienza indimenticabile.”


Questo breve estratto sembra parlare direttamente al lettore non credete? È come una spinta invisibile che prega a lasciarsi andare, a vivere quella nuova avventura, quel sentimento senza limiti, senza timori...


Ma l’essere umano è meraviglioso nella sua stranezza. Così tanto particolare da essere in grado di raggiungere il fondo e risalire milioni e miliardi di volte.


Non sono dell’idea che possa esistere solo una scivolata, un momento buio da superare perché se qualcosa supera i militi impostati dal nostro cuore ecco che la discesa si fa bella scivolosa.


Questo romanzo in capitoli brevi alternati in voce maschile e femminile al presente e ben evidenziati in caso di salti temporali sembra voler mettere in luce anche questo sottilissimo aspetto dell’essere umano: la capacità di sbucciarsi palmi e ginocchia anche in modo doloroso ma di trovare sempre l’alternativa per andare avanti.


A doppio senso, ci troveremo quindi travolti da una narrazione che vede come protagonisti due giovani dalle spalle rigate, due figure che conoscono il dolore, il buio e che hanno provato con gli anni a superarlo/allontanarlo.


Non si dimentica un dolore, qualsiasi esso sia, ma si affronta, si comprende con il tempo e sarà proprio questo a giocare un ruolo di fondamentale importanza nella storia di Amelia e Cesare (i protagonisti) e di tutti i personaggi secondari che (chi in parte maggiore, chi minore) parteciperanno direttamente nella costruzione del presente e nelle speranze del futuro.


Presente e futuro che abbracciano quel passato capace di portare scompiglio ma anche chiarezza. Desideroso solo di far risplendere un raggio di sole nel cammino da intraprendere.


Amelia e Cesare parlano sin da subito al lettore con il cuore in mano raccontando le loro emozioni, i dolori e i sensi di colpa.


Si amano ma vorrebbero sapere come farlo senza dolore,


Si attendono perché l’attesa nel sentimento vero non è mai una frenata improvvisa,


Si trovano, lasciano e ritrovano con una crescita che noi, lettori semplicemente innamorati di questa avventura che sembra seguire due tempi, due luoghi e costruzioni diverse abbiamo avuto modo di assaporare dalla prima pagina di un romanzo che dal profumo di estate e inverno (proprio come loro) dalla percezione di calore al ghiaccio della neve.


Un romanzo che affronta di sfuggita temi complicati come la separazione, l’anoressia, il lutto e la voglia di restare legati al passato per paura del presente, per sensi di colpa eccessivi per il cuore.


E ancora l’amicizia, la passione fisica e per il proprio lavoro, la voglia di fare del bene e crescere ricordando chi eravamo.


C’è un estratto che non posso trascrivere per non fare troppi spoiler ma che posso a modo mio raccontarvi con un saluto diretto ai personaggi, all’autrice e alla mia dolcissima amica editor che con questo romanzo mi hanno fatto sognare, piangere, restare sveglia fino a tarda notte... semplicemente indimenticabile.


Pronti? Caro personaggio, se fosse possibile vorresti guardare in faccia quello che eri per stringere le ossa tristi in un dolce abbraccio. Sai, anche io vorrei fare lo stesso con la me del passato ma leggendo la tua storia e avvicinandola a quella reale, alla mia per esempio, mi viene da pensare che forse, anche se non ne abbiamo ricordo, il nostro essere di un tempo viveva di quella speranza che tu hai reso materiale, a cui hai dato un volto e una casa.


Siamo esseri che ci cibano di vittorie e fallimenti. Anche nel nostro presente e in quel futuro continueremo a farlo ma con la consapevolezza pura e assoluta che sotto la tormenta c’è sempre un granello di vita.





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