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  • Immagine del redattoreD’Inchiostro Rosa

✨𝚁𝚎𝚌𝚎𝚗𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎✨


'«A noi fratelli, brüder. Amici da sempre e per sempre. Zum wohl!»

I bicchieri si alzano e le voci di Thomas e Adam si aggiungono alla mia. «Zum wohl!»

Sì, sono sicuro che questa sarà un’estate indimenticabile.'


Per una lettrice non c’è saluto più bello di questo: un brindisi con le persone amate.


Ho iniziato questa serie colpita dal desiderio di conoscere una nuova autrice, la sua scrittura e ovviamente una storia fatta di emozioni quali l’amore, l’amicizia ma anche la violenza e suspense.


E adesso? Diciamo che ora è brutto dire arrivederci a loro. A chi in queste settimane ha accompagnato pensieri, riflessioni e studi perché in realtà è difficile etichettare la serie di Carmen Weiz con una sola parola o categoria.


Nello specifico si affrontano così tante emozioni di crescente intensità e dettagli da lasciare senza fiato.


La psicologia dei personaggi prende vita in quel controllo necessario della maschera da indossare e al tempo stesso del momento più intimo di confidenza con il lettore visto e usato dal soggetto in questione come valvola di sfogo e baule di ricordi e speranze.


Ognuno di noi in un certo senso sente il bisogno di avere e occupare quel ruolo specifico o per l’appunto di tenere nascosto in un angolo remoto dell’armadio quel contenitore antico e così pesante da far lacrimare gli occhi senza reale intenzione.


Ecco come si passa dall’azione che porta a divorare le unghie, girare le pagine una dopo l’altra, aumentare il battito cardiaco, spalancare gli occhi e percepire una strana sinfonia orchestrale al dolore misto rabbia, malinconia, perdita, bisogno di calore e certezza.


E poi un salto incredibile alla speranza come se fosse la vicina di casa, solo a qualche metro dalla porta d’ingresso.


Quella speranza che come un raggio di sole si fa spazio lungo la nebbia visibile nell’immagine di presentazione dei capitoli brevi e medi insieme a quel titolo specifico, forse anche un pizzico spoileroso.


Ci sta, giusto???


In questo ultimo romanzo della serie, nulla è come sembra eppure ogni nodo sembra tornare al pettine grazie al ritorno di personaggi in precedenza principali, al salto nel tempo con una prospettiva diversa (si affrontano alcune situazioni vissute nel secondo libro ma con la prospettiva di Oliver), al doppio punto di vista (femminile e maschile) spezzato da voci fuori campo.


Voci che sentono la necessità di, inizialmente, fare chiarezza sulla scena, e in seguito, illuminare il quadro mentale di colui tanto odiato e forse anche per questo piuttosto fascinoso, presentato con immagini diverse e specifiche oltre al carattere diverso di scrittura.


Così, con una narrazione soprattutto in prima persona al passato, si prosegue un cammino fatto di ricordi, strade parallele, nuovi scenari e consapevolezze in grado di donare a ciascuno di loro una visione chiara di se stessi e degli altri.


Un confronto che consente a due immagini enigmatiche sin dal primo romanzo un equilibrio impeccabile, quasi necessario e agli occhi del lettore perfetto per salutare con narrazione presente e con il giusto lieto fine non solo i protagonisti ma tutti coloro che hanno reso indimenticabile il cammino fatto di carta, descrizioni impeccabili ma mai stancanti, profumi naturali, freddo nelle ossa, calore passionale, speranze portate via dal vento e nuovi inizi.


Un saluto che oltre a una fotografia molto gradita stuzzica il lettore con capitoli speciali, giusto per suscitare maggiore curiosità in chi si può ritenere pronto per il prossimo, incredibile viaggio in compagnia di ‘Unique', il primo della nuova serie: la 'Swiss Legends'.



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