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>> Erasmus di Sangue <<



𝚃𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘: Erasmus di Sangue

𝙶𝚎𝚗𝚎𝚛𝚎: thriller-rosa

➪(Collana Segreti in Giallo)

𝙿𝚊𝚐𝚒𝚗𝚎: 147

𝚄𝚜𝚌𝚒𝚝𝚊: 12/10/20

𝙿𝚛𝚎𝚣𝚣𝚘: eBook / cartaceo

➪(2,99)

➪(14,15)

***Disponibile con abbonamento KU***

𝙰𝚞𝚝𝚘𝚛𝚎: Nancy Urzo

𝙴𝚍𝚒𝚝𝚘𝚛𝚎: PubMe


𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒:

Roma, primavera 2004.


Carolina e Sascha, ormai amiche inseparabili, arrivano in Italia per l'Erasmus. Insieme a loro ci sono Alvaro, Josè ed Estefan. Per i cinque studenti spagnoli è il momento del cambiamento. Della svolta. Carolina, in particolare, vive questa nuova esperienza di studi come una possibile profonda rinascita. Si lascia alle spalle un passato travagliato e rivaluta la sua amicizia con Sascha. Un'amicizia... pericolosa! Inoltre c'è Estefan. Cosa prova davvero per lui? E quell'ombra terribile che opprime Carolina è davvero dissolta? O il passato tornerà a chiudere i conti? Tra party, incontri inaspettati e orribili omicidi, l'Erasmus si trasformerà in un orribile delirio di sangue.


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Grazie a capitoli più e meno lunghi, narrati con più voci sempre al passato e presentati in modo attento al lettore, intraprendiamo un viaggio fatto di dolore, passione, paura e speranza. 


La speranza di ricominciare, lasciare gli anni trascorsi nel Paese d’origine per creare una piccola parentesi fatta di amicizia e divertimento.


Per i nostri compagni d’inchiostro, l’Erasmus con destinazione Roma, prende questa nota. L’idea di trascorrere insieme un periodo, di provare nuove esperienze e di “staccare la spina” da una realtà che mostra con estrema lentezza la sua crudeltà, è quello che in un certo senso, allontanerà una visione più dettagliata di piccoli avvertimenti presenti sin dall'inizio.


Non si è capito niente vero lettoriiii? 


Chiedo scusa ma queste considerazioni sono fatte a caldo, con ancora l’ultima frase in testa… Un balbettio che lo stesso lettore vive in modo amplificato grazie ad una scrittura scorrevole e pulita anche in quelle scene dell’orrore dove lacrime di dispiacere e paura non sono facili da trattenere.


Ebbene, partiamo dall’inizio:


Quattro ragazzi… quattro amici uniti da qualcosa che va oltre il semplice rispetto ed affetto. Qualcosa che neanche loro sono in grado di chiarire fino alla fine, fino all’ultimo sguardo.


Una partenza… con annesso il famoso desiderio citato prima di aprire una piccola parentesi felice da poter condividere anche con altre persone che per un tempo, seppur breve accompagneranno noi lettori in questo percorso lasciando una scia difficile da dimenticare.


Flebile suono di campanelli d’allarme… e con questo punto iniziamo una specie di spiegazione della trama perché il cerchio sembra iniziare e chiudersi proprio con la prima protagonista, Carol, una ragazza con una guerra interiore da non sottovalutare in quanto aspetto essenziale del personaggio. 


In realtà tutti i soggetti citati hanno quel particolare carattere capace di renderli speciali, coinvolgenti ma Carol ha, a mio dire un qualcosa in più che la rende dolce e amara, fragile e forte, chiara ed oscura. Una perfetta alternanza di sfumature che la vedranno vittima delle scelte altrui e carnefice della stessa esistenza.


Il nostro viaggio vede come meta principale una Roma descritta in modo attento ed elegante, oltre ad un incontro quasi inaspettato con un ragazzo che subito fa suonare il famoso campanello d’allarme nella testa di colei che, seppur contenta dell’esperienza culturale, non si trattiene dal mostrarsi poco contenta della compagnia di una certa persona sopratutto. Amica amata ed odiata al tempo stesso, che nasconde un mondo complesso dietro quella maschera di spavalderia, un mondo che forse racchiude anche la presenza di un certo ragazzo intento a farsi in “grande” davanti ad amici che a loro volta osservano i continui battibecchi tra amico ed amica senza trascurare le attenzioni dei propri cuori.


Ecco, in questa ragnatela fatta di conoscenze, intrighi e ruoli da rispettare, s’insinua con insistenza ed attenzione per i passi mossi, una presenza capace di disintegrare solo per questa vita, quel raggio di luce chiamato “speranza”.


Vorrei solo aggiungere altre due paroline come salutino finale a questa storia che sin dall’inizio mi ha letteralmente stregata facendomi perdere il senso del tempo e degli impegni. 


Il primo caffè era accompagnato ad una paginetta, il dopo doccia ovviamente pure e che fai? La sera non leggi qualcosina dopo una giornata di lavoro?


Si dovrebbe pure studiare… vero… ma l’ansia e la speranza di trovare una soluzione ai mille quesiti è stata una tentazione troppo forte ;)

 




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