Gothel aveva detto una verità che l’aveva ferita, qualche tempo fa. E l’aveva fe- rita perché era appunto un’affermazione scomoda ma indiscutibilmente vera: l’amore è un qualcosa che si dà senza pretendere niente in cambio.
La voce narrante ci trasporta, attraverso capito brevi, a volte brevissimi, altre volte più lunghi ma sempre presentati con uno stile narrativo in terza persona al passato molto dettagliato e pulito oltre a titoli specifici, in una realtà che il lettore ha difficoltà a immaginare non di certo per quelle descrizioni precise e molto intense bensì per quella nausea e dolore che segna anche i momenti più emozionanti della storia.
Si inizia questo romanzo sapendo di trovare personaggi forti e determinati, una principessa segnata da una colpa incancellabile e una realtà non proprio rosea accostata ad altre scomode situazioni di regni vicini e lontani.
Ecco: realtà e immaginazione prendono vita in mezzo a dialoghi presenti ma occupanti il secondo posto per regalare maggiore visibilità a quelle parole nate dalla mente e dal cuore dei personaggi che accompagneranno e guideranno il nostro desiderio di conoscere verso il cammino dell’incerto, della tenebra mista alla luce, del volere piegato all’obbligo…
Chi sono davvero i nostri amici? Ed è davvero possibile vivere con un continuo conflitto tra purezza e distruzione?
Sin da subito ci appaiono chiari aspetti dettagliati dell’animo umano, di quelle molteplici sfumature e di quel continuo ragionamento, sentimento che ci contraddistingue dagli essere non umani.
L’uomo è stato creato o si è evoluto se più vi piace, con l’idea del confronto con i suoi simili e non, del sacrificio e del dovere, del ricordo e dell’immaginazione. Della percezione di un io-tu che lo ha reso di base buona, pura e cristallina come l’acqua o come quell’Alba che rappresenta per noi la ‘protagonista-non protagonista’ di questa storia con aspetti storici, psicologici e in un certo senso magici molto intensi.
Alba, pur dividendosi la scena con i suoi compagni di avventura e disavventura, rimane la nostra luce nel buio, il nostro muro di confronto e ascolto.
Rappresenta il crollo ma anche la capacità di risollevarsi… è uno scrigno capace di filtrare e scindere i ricordi per viverli con razionalità in quel flusso di dolore intento a travolgere ogni cosa secondo un progetto che non appare appartenere a chi compie l’azione nel contempo combattendo una guerra di estraniazione dal proprio essere.
Vi riformulo quindi le domande… chi sono realmente i nostri nuovi compagni di viaggio? Come può il loro animo essere così inquietantemente frammentato e ‘scombinato'?
Storia del Principe Torbido: Alba (Collana Segreti in giallo) https://www.amazon.it/dp/B08JQ9V66K/re
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