“Era così giovane, aveva ancora tutta la vita davanti, a trentacinque anni una ragazza dovrebbe pensare ad avere una famiglia, un fidanzato e divertirsi, invece che combattere per non morire.”
La storia di Stella non è solo un racconto che prende spunto da una realtà cruda che purtroppo spesso tocca i nostri occhi e la nostra sensibilità ma è anche una spinta a vivere la vita, a sostenersi sempre, anche quando tutto sembra crollare.
A sorridere anche quando viene voglia di disperarsi, chiudersi in camera a piangere, lasciarsi trasportare dai ricordi felici, dai tempi andati…
No! La storia di Stella ci sprona a credere che il destino non è l’unico artefice del futuro. La speranza è una grande amica. È pur vero che non sempre ciò che desideriamo si trova lungo il nostro percorso ma certamente ciò che accade rimane scritto nel nostro cuore e nel coraggio di continuare, di lottare e dare speranza a chi pensa di averla perduta, a chi è solo, a chi convive con la depressione, la malinconia.
Stella e la sua famiglia ci aprono una finestra sul mondo della leucemia ma anche sul potere dei rapporti veri, del tempo passato insieme alle persone amate e delle piccole tradizioni che l’autrice ha voluto evidenziare riportando per intero un articolo del blog citato, in cui la musa della sua storia ha condiviso attimi più e meno facili da assorbire.
Questi capitoli di media lunghezza raccolti in puntate e narrati al passato dalla protagonista/non protagonista (sorella della nostra Stella) si leggono in un soffio per la profondità delle emozioni e per quelle descrizioni intense in grado di lasciare nel cuore grandi insegnamenti.
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