“Se non fossimo mai stati feriti, avremmo saputo davvero cosa significhi perdonare?”
Scegliere come iniziare a parlare di questo libro è una bella sfida… in un certo senso, raccontare di questo romanzo vuol dire anche mettere per iscritto quella parte di noi complessa, fatta di sfide, rinunce, prove continue, amori, sentimenti altalenanti e intensi.
Mi ricordo di un tempo non molto lontano che sembra un’eternità. Un periodo in cui anche scambiare il numero di telefono con la compagna di banco poteva trasformarsi in un incubo.
Un periodo in cui il tempo passato a chiedermi cosa non va in me? Perché non riesco a dire basta? A sorridere? È riuscito a segnarmi in modo indelebile permettendomi di diventare ciò che sono oggi… una persona con immensi difetti ma fiera delle gioie e anche delle cadute.
“«Che tipo di persona sono?» Sussurrò in risposta. «Questa sì che è un bella domanda.»”
È una domanda che propongo anche a voi lettoriiii. Che tipo di persone siete?
Forse non esiste una risposta precisa per questo quesito… perché proprio come insegnano i nostri amici, non si è mai solo in un modo, non si fanno mai scelte fisse in un unico obiettivo o perché si è deciso di percorrere una singola via.
Bensì ciò che siamo è un incontro di realtà, di visioni e costruzioni esistenziali che ogni giorno ci rendono diversi dal giorno precedente e anche dalle ore passate.
Leggere questo romanzo, significa farsi leggere l’anima da personaggi che ci affidano la loro sicuri della nostra premura.
Vuol dire lasciarli parlare e farci ascoltare. Vederli sbagliare e aspettare. Saper lasciare andare per poi tornare a stringere tra le braccia con quel sussurro che lo stesso titolo ci presenta.
Perdono…
Saper perdonare è una tra le più difficili battaglie che l’uomo si trova ad affrontare perché richiede la sua totale trasparenza e l’accettazione di una morale talvolta contorta nella sua bravura come maestra di vita.
Il perdono è ciò che Jodi fissa nel flusso del tempo, quello che suo nonno impara a pronunciare e Mel ad accettare.
Il perdono è una parola magica che insieme a citazioni poetiche, letterarie ecc. accompagna il nostro viaggio narrato al passato in capitoli lunghi per gran parte alternati nelle voci dei due protagonisti: i nostri giovani e appassionanti amici.
Il tutto è reso ancora più coinvolgente dalle immagini poste a inizio capitolo e dalle separazioni adattate alla voce narrante.
Jodi e Mel ci travolgono con la loro storia d’amore nata per volere del destino, per bisogno di quei cuori che si sono capiti e sentiti al primo incontro.
Si sono curati, segnati, affrontati e aspettati per un tempo così intenso di eventi ed emozioni descritte con delicatezza e cura di dettagli materiali, psicologici e narrativi.
Si ha la sensazione di camminare con loro per quelle vie, di ricostruire pezzo dopo pezzo una realtà che sembra essersi sbriciolata per volere della morte e poi riconquistata con la forza della volontà, con la certezza dell’esserci sempre, l’uno per l’altra.
Di avere sempre l’amore vero al proprio fianco a prescindere dalle cattiverie che si possono urlare, dal tempo passati lontani e dai pensieri segnati dall’odio.
Camminare con loro è stato come leggere le pagine di una storia con occhi sempre diversi, con significati nuovi e con riflessioni tali da riuscire a comprendere al massimo i bisogni di ogni personaggio che in questo romanzo desidera occupare il posto di protagonista lasciandoci perle di saggezza e un saluto dal sapore di continuazione.
Desidero concludere con un passo che mi ha stregata per la sua profondità e verità: rammentate ogni attimo del vostro passato e assaporate ogni istante di presente perché…
“«Questa è la parte interessante della vita, però. La resilienza che dimora nei nostri cuori.» «Cosa intendi dire?» Mi sistemai meglio sulla poltrona per dargli tutta la mia attenzione. «È la forza che troviamo dentro di noi per andare avanti dopo che abbiamo subito una tragedia. Anche quando ti alzi alla mattina e pensi di non farcela, al calar della notte ti sei reso conto di avercela fatta. Una tragedia non deve per forza indebolirci, anzi, se non altro può addirittura renderci più forti, più saggi. Questa è una delle cose che mi fanno apprezzare sempre di più la vita: non importa cosa succeda, essa continua ad andare avanti, sempre.»”
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