“…se dovrò affondare, affonderò nuotando. Se devo perderlo perderò questo posto essendo me stessa e basta, non quello che il Dottore pensa che io sia, sono molto di più, valgo molto di più di quello che lui crede e glielo dimostrerò con il mio sarcasmo.”
Anche se ho scelto l’estratto riportato sopra, vorrei iniziare la recensione dal titolo e in particolare dalle parole finali: “colpa di Joker”.
Sarà deformazione professionale o semplicemente attenzione per dettagli che mi piace custodire ma sin da subito queste parole hanno avuto la capacità di trasmettermi qualcosa nel loro insieme e anche singolarmente.
Diamo la colpa a qualcuno quando vogliamo alleggerirci di un peso, di qualcosa che in un certo senso abbiamo necessità di allontanare da noi come può essere la consapevolezza della (passatemi il termine) “str….aggine” dell’uomo/donna nei rapporti di coppia ma al tempo stesso potrebbe essere anche un sarcastico modo di ringraziare per qualcosa, una perseveranza, un affetto sincero, un battibecco stuzzicante capace di portarci verso nuove prospettive e idee sulle proprie possibilità.
Ecco allora che entra in gioco la figura di Joker… un personaggio che cambia spesso la sua versione nel voler spiegare la sua maschera, che sorride a tal punto da terrorizzare. Una figura che dietro quel trucco, quella malata visione della realtà, nasconde un mondo, un dolore immenso, un bisogno inspiegabile.
Joker una sera incontra un angelo scambiato per principessa.
Joker e l’angelo dietro le loro maschere, capaci di celare la vera identità e tutto ciò che a essa è legato, decidono di lasciarsi andare a una serata senza attese, a far parlare gli occhi, il cuore e le sensazioni improvvise.
Decidono di essere l’opposto che si attrae e mai dimentica, che insegna e non pretende seguito.
Decidono di decidere. Di prendere in mano la propria vita consapevoli che il domani sarà una nuova sfida con errori e novità, possibilità, speranze e delusioni perché la vita è fatta anche di questo… di imprevedibilità che affascina come questo romanzo narrato a singola voce femminile con capitoli di media lunghezza al presente accompagnati da grafica curata all’inizio di ogni capitolo sempre sulla destra.
Un romanzo breve che ci incanta con le descrizioni di una Napoli magica e caotica, coccola come l’affetto di familiari e amici presenti e a modo loro insegnanti di vita, ci stuzzica la sincera risata con quello stile frizzante e le battute mai forzate, ci ammalia attraverso citazioni libri, canzoni, poesie e film presenti all’inizio dei capitoli e durante le varie scene.
Ci fa riflettere su quanto vale ciascuna persona, su quanto sia importante la realizzazione personale e l’attenzione per le piccole cose, i minimi gesti, le parole di getto e quelle pensate milioni di volte eppure per tanto trattenute.
Ci accompagna verso l’amore e le nuove possibilità, le inattese esperienze e le strade da voler percorrere per una nuova, imprevedibile, emozionante avventura.
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