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  • Immagine del redattoreD’Inchiostro Rosa

Recensione - Un giorno alla volta

“Chissà se quel filo è veramente rosso e se il nostro incontro era previsto sin dall’inizio. Sicuramente in quell’istante il destino fece qualcosa di inspiegabilmente straordinario tra due perfetti sconosciuti. È stato surreale, è stato magico.”


Un giorno alla volta è uno di quei romanzi che ti rimangono impressi sulla pelle come tatuaggi ben visibili eppure così delicati, così poco appariscenti da non essere talvolta neanche notati da un occhio poco attento.


Un po’ come le ferite dell’anima… è semplice notare una cicatrice ben definita ma quando il taglio è interno e ancora sanguinante? Come si fa a notarlo? E come può essere guarito?


Roberto, June e tutti i personaggi secondari di questa storia con narrazione presente e doppio punto di vista evidenziato con il tempo in cui si svolge l’azione, ci lasciano un messaggio intenso, profondo e straziante anche, nella sua importanza: tutto è destino.


È destino incontrare quella persona capace di sconvolgerti l’esistenza e i piani a cui avevi pensato; è destino vedere la tua vita passare dinanzi agli occhi come un raggio di luce improvviso; è destino anche trovarsi a fare i conti con il passato, con punti interrogativi rimasti appesi per troppo tempo, con istanti che vorresti rivivere a rallentatore per stopparli, cancellarli e modificarli quando opportuno.


È destino scegliere di fare un passo dopo l’altro, di lasciarsi conquistare da un’antica leggenda, da una lacrima improvvisa e uno scatto capace di risvegliare un antico sapore.


È destino ogni passo che percorriamo, ogni scelta che compiamo e ogni parola detta, pensata, condivisa con chi ha fatto parte, in un modo o nell’altro, del nostro cammino verso l’ignoto, del nostro domani da scrivere e vivere.


Questo romanzo ci vuole narrare il prima e il dopo dei nostri amici andando a scavare dentro i loro cuori, nei ricordi mai dimenticati e nelle speranze a cui non voler neanche pensare per timore che siano troppo grandi, troppi impossibili come un amore nato all’improvviso, perso con la stessa velocità e ritrovato, ricostruito, confermato un giorno dopo l’altro.


Passando da “un anno prima” a “oggi” è possibile notare molteplici sfumature caratteriali, dialoghi intensi e rapporti importanti che si sposano alla perfezione con l’ambientazione descritta e i dettagli poco per volta svelati in capitoli di media lunghezza e di fine scorrevolezza.


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