“I sensi la stavano abbandonando, e a quel punto pensò che forse sarebbe stato meglio così, che senso aveva lottare contro quella belva che stava divorando la sola persona che le aveva mandato il cuore in giubilo?”
Lettoriiii secondo voi? Secondo voi vale la pena lottare per chi si ama anche se nostro carnefice?
Il cuore potrà pure essere un buon consigliere ma la mente non si deve tenere in considerazione?
Mi ha sempre affascinata questo aspetto dell’uomo così incline all’ascolto dei sentimenti e della coscienza ma anche così bravo ad andare in escandescenze per banalità.
Crescendo ho deciso di approfondire anche le note più crude presenti in un rapporto (di qualsiasi forma esso sia) così oggi che mi trovo a parlare di questo romanzo narrato da una voce esterna che con attenzione valorizza, con tempo passato, tutti i personaggi contemporaneamente (anche se concentrata più su Alex e Lucian, i protagonisti) ho un’idea più limpida (giusta o sbagliata che sia) della bilancia sofferenza-perseveranza.
Alex e Lucian, personaggi principali di questa avventura con figure secondarie fondamentali e incredibilmente affascinanti nella storia, descrizioni psicologiche, fisiche e ambientali impeccabili, fatta di emozioni e suspense in capitoli per di più lunghi tranne in alcune brevi situazioni si trovano, si desiderano, sentono di essere l’uno parte dell’altra ma si allontanano, hanno paura di un’emozione cacciata da tempo dal loro cuore, hanno timore di affidarsi e credersi.
Questo terrore capace di trascinarli in un buco nero vivo nei loro occhi, spinge a vedere la bestia prima dell’uomo, la distruzione prima della nascita, i consigli malvagi prima della verità.
È un pezzo di gomma che per quanto modellabile tornerà sempre alla sua forma iniziale facendo saltare i nervi e spingendo a riflettere sul significato di questo mutamento: si è nati con un destino sconosciuto che solo poco per volta decide di materializzarsi.
Ma allora che senso ha parlare di scelta decisionale? Se tutto è scritto, sembra una bella presa per il … pensare di poter avere ancora la speranza di tornare a casa e mandare tutto in aria dimenticando ogni giorno fatto di tormenti e ricerche.
E sì, fa paura e rabbia sapere di avere un compito più grande delle aspettative ma ecco che ci si scontra con la realtà più difficile da accettare: nulla è fatto per inerzia, tutto procede grazie a chi si mette in gioco, al suo coraggio di affrontare la sfida con i propri demoni.
Così Lucian, vampiro legato a una profezia tanto chiara da essere confusa e Alex, ragazza apparentemente normale con tagli profondi nel cuore si troveranno a combattere non solo la famosa guerra tra bene e male, due facce della stessa medaglia che si sostengono e distruggono contemporaneamente ma anche quella più complicata destinata a cambiare per sempre la loro vita e il destino del mondo.
La magia pura e limpida che si fonde con la mitologia in un incastro perfetto ed entusiasmante, la forza della Natura che si inchina prima di proteggere e abbracciare il suo fidato guardiano, si fonde con le note oscure del buio melmoso e irrespirabile, del putrido capace di nauseare anche quel lettore completamente preso dalla scrittura attenta che cambia di carattere nella descrizione dei pensieri, di un legame mentale così affascinante da spaventare.
È un continuo muoversi tra le pareti di una scatola apparentemente chiusa che stimola a ricordare il valore del proprio essere: sono guerrieri destinati a rialzarsi, a distruggersi e proteggersi, amarsi, aiutarsi e attendersi fino alla fine dei tempi.
Questo primo capitolo della serie si conclude con un’appendice che funge un po’ da cartina per il lettore grazie alla struttura basata su nome del personaggio e dei luoghi citati, pronuncia e origine etimologica.
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